... e così arrivò Samuele


Sono passati oramai più di tre anni, e se non ricordo male era il 10 di Maggio quando feci il test di gravidanza con il quale scoprii di essere in dolce attesa.
Ricordo anche che dalla grande gioia mi sentii male e a Christian lo comunicai per telefono: “amore stiamo aumentando in famiglia diventeremo mamy e papy !!”.
Poi come da consuetudine prenotammo la visita dalla dottoressa che confermò la cosa e cominciammo così questa avventura.
Io e Christian decidemmo di non fare esami prenatali perchè eravamo giovani e “spensierati”; tanto più che la gravidanza stava proseguendo senza alcun problema ed il piccolino cresceva bene.
Arrivò così il giorno della ecografia morfologica, eravamo molto emozionati e curiosi di sapere se il nostro pulcino sarebbe stato una lei o un lui.
Mi stesi sul lettino, il dottore chiuse le luci e Christian si sedette accanto a me e cominciammo così a vedere il nostro bimbo sul televisore di fronte a noi.
Il medico che stava eseguendo l'ecografia cominciò a spiegarci cosa stavamo vedendo in modo molto tranquillo, dopodiché prese un paio di misure sul volto, le sue spiegazioni furono più sommesse, dette a voce così bassa che quasi stentavamo a capirlo.
Ci fece notare così il piedino torto, uno stomachino piccolo e mai pieno di liquido amniotico e in più ci fece notare le pliche nucali che erano un po' inspessite.
Finita l'ecografia ci fece sedere e cominciò a dirci che queste tre cose in un solo bambino potevano essere sintomo di anomalie genetiche e che molto probabilmente si trattava di Trisomia 21 e ci consigliò di fare l'amniocentesi per esserne certi.
Da quel momento la voce del dottore era quasi inesistente, la testa cominciò a ronzarmi, dopodichè mi prese una sensazione di gelo dalla testa ai piedi, un nodo mi attanagliava la gola e le lacrime salivano agli occhi ma non vennero fuori subito.
Il dottore ci vide molto scossi e in maniera molto carina mi offrì una galatina quasi volesse chiedermi scusa per averci detto la verità e rincuorarmi in qualche modo.
Ci congedammo dal dottore e una volta usciti dalla porta io e Christian ci abbracciammo forte forte e cominciammo a piangere, oramai le nostre aspettative erano cambiate, saremmo diventati genitori di un bambino con sindrome di Down.
Chiamai subito la dottoressa e gli dissi l'esito della ecografia, così mi prenotò lei l'amniocentesi in ospedale con la quale venne diagnosticata la trisomia 21 a nostro figlio.
Io e Christian non abbiamo deciso niente, abbiamo solo scelto di accogliere Samuele così com'era con tutti i suo pregi ed i suoi difettini.
Samuele nacque il 16 Gennaio del 2006 a Padova, con taglio cesareo, perchè si temevano complicazioni all'esofago (non era niente vero !), alle 10.21 usci dalla mia pancia, era proprio un ciccione, 46 cm. Per 3.050 grammi e la cosa più bella è stata sentirlo piangere, sembrava un gattino, il suo pianto era debole perchè faticava a respirare ma quando me lo fecero baciare e gli vidi gli occhi già aperti e vispi se ne andarono anche i momenti più tristi.
Era appena cominciata la nostra grande avventura, il nostro compito di genitori è cominciato in modo difficile, se posso osare è cominciato già in salita ma ora quella salita ripida e diventata un prato fiorito dove, dopo 19 mesi, è sbocciato un altro fiorellino che è la nostra secondogenita Rachele.
Tutti e quattro assieme siamo una bella famiglia felice e serena e soprattutto consapevole che la diversità non è tutto, anzi forse ti aiuta a capire meglio il senso delle cose dando loro il giusto peso.
Oggi Samuele ha tre anni, ed è un bimbo dolcissimo e tranquillo al contrario di sua sorella che fa per tre e ogni volta che li vado a vedere alla sera quando hanno preso sonno, non riesco ancora a credere di aver fatto due belle stelline che riempiono la nostra vita di gioia.
Ogni tanto io e Christian ci mettiamo a sorridere quando guardando Samuele ci diciamo “noi abbiamo scelto lui e lui poverino si deve accontentare di noi...”.
Elisa