Dedicato a Jacopo da mamma e papà

Abbiamo a lungo sperato di avere un figlio, dopo una lunga attesa abbiamo finalmente saputo che stava per arrivare Jacopo. Non è stata una gravidanza facile, perché alcune minacce di aborto hanno costretto Marzia ad un lungo periodo di immobilità prima in ospedale e poi a casa. Le ansie e i timori di perdere il nostro primo figlio avevano fatto sì che ci attaccassimo a lui in maniera talmente forte che avremmo affrontato qualsiasi difficoltà pur di portare a termine la gravidanza... Pensammo di eseguire prima una amniocentesi, poi una seconda, nella convinzione che l’esito della prima fosse semplicemente sbagliato.
Decidemmo subito, nel giro di meno di mezz’ora, da soli (senza voler avere consigli e pareri dai nostri genitori e fratelli), seduti in macchina:
Jacopo sarebbe nato. Se lo meritava: aveva superato un lungo periodo di sofferenza, dimostrandoci una voglia di nascere che non spettava a noi disattendere. Era un bambino forte, voleva nascere: sarebbe nato e sarebbe stato amato... per quanto riguarda noi, la notizia ci rese un po’ più difficili i rimanenti mesi di gravidanza, ma non ci impedì di scegliere la cameretta più bella, i completi più carini; non ci distolse da dipingere le nuvole sulle pareti della stanzetta di Jacopo. Ma c’era un pensiero fisso e una domanda ricorrente: “perché a noi?”.Per il resto, sul piano pratico, i controlli sulla gravidanza furono quelli di routine ed il ginecologo ci disse anche che la situazione di Jacopo non avrebbe impedito né sconsigliato il parto naturale.
Mamma e papà di Jacopo